LEGA NORD LEGA LOMBARDA
LA LEGA LOMBARDA – ERA L’ ANNO 1158 ALLORCHÉ FEDERICO I BARBAROSSA RAGGIUNSE PER LA SECONDA VOLTA L’ ITALIA CON UN POTENTE ESERCITO E CON IL FIOR FIORE DELLA NOBILTÀ TEDESCA, ALLA VOLTA DELLA CONQUISTA DEL BELPAESE. DA SUBITO FURONO ESPUGNATE BRESCIA, CASSANO, MELEGNANO E TERZO. PER QUANTO RIGUARDA MILANO, I CUI CITTADINI AVEVANO RIEDIFICATO QUELLA TORTONA DISTRUTTA DA FEDERICO, FU MESSA AL BANDO DALL’ IMPERO, GIACCHÉ IL BARBAROSSA LA COSTRINSE CON L’ ARMA DELL’ ASSEDIO AD ARRENDERSI.
CON L’ AVALLO DI VESCOVI, SIGNORI E CONSOLI RADUNATI IN GRAN FRETTA A ROCCAGLIA, IL BARBAROSSA RIUSCÌ A FARSI CONFERIRE PIENI POTERI SUL GOVERNO DELLE CITTÀ LOMBARDE, MEDIANTE L’ ELEZIONE DI PODESTÀ CHE AMMINISTRAVANO LA GIUSTIZIA, SCIOLSERO LE LEGHE E PROIBIRONO LE ADUNANZE. MILANO E CREMA SI RIBELLARONO A TALI MISURE ILLIBERALI. DOPO SEI MESI DI RESISTENZA I CREMASCHI SI DOVETTERO ARRENDERE E, ESILIATI DALLA LORO CITTÀ, IN VENTIMILA RAGGIUNSERO MILANO. CREMA FU SACCHEGGIATA, ARSA E DISTRUTTA DALLE FONDAMENTA.
ANCHE MILANO ERA DESTINATA A SEGUIRE LO STESSO DESTINO : PUR NELLA RESA DOPO NOVE MESI DI RESISTENZA, FEDERICO DECRETÒ CHE MILANO FOSSE RASA AL SUOLO E IL SUO NOME CANCELLATO DAL NOVERO DELLE CITTÀ. ISTAURATOSI IL REGIME DEL TERRORE, MOLTI COMUNI VENNERO A PATTI CON L’ IMPERO. MA L’ ECCIDIO DI MILANO FU LA MICCIA CHE INNESCÒ LO SPIRITO DI RIVOLTA PER LA RICONQUISTA DELLA LIBERTÀ : QUELLE STESSE CITTA’ CHE AVEVANO PATTEGGIATO CON L’ IMPERO, QUINDI VERONA, VICENZA, PADOVA E TREVISO, QUATTRO ANNI DOPO SI SOLLEVARONO, CACCIARONO I CONSOLI TEDESCHI E SI STRINSERO IN UNA LEGA DETTA VERONESE, CUI SI UNIRONO VENEZIANI E PAPA ALESSANDRO III.
FU RESPINTA VALOROSAMENTE L’ IMMEDIATA RAPPRESAGLIA DEL BARBAROSSA. I DEPUTATI DEI COMUNI DI CREMONA, BERGAMO, BRESCIA, MANTOVA, FERRARA E I PROFUGHI MILANESI CONVENNERO A PONTIDA, ANTICO MONASTERO TRA LECCO E BERGAMO, E IVI GIURARONO FEDELTÀ IN UNA CONFEDERAZIONE VENTENNALE CONTRO L’ IMPERO : LA LEGA LOMBARDA ( 1168). QUINDICI FURONO LE CITTÀ CHE VI ADERIRONO : MILANO, CREMONA, LODI, BERGAMO, BRESCIA, FERRARA, VERONA, VICENZA, PADOVA, TREVISO, VENEZIA, BOLOGNA, MODENA, PARMA E PIACENZA.
I FEDERATI, CUI SI ERANO AGGIUNTI ALTRI COMUNI QUALI NOVARA, VERCELLI, COMO, ASTI, TORTONA, RAVENNA, RIMINI, IMOLA E FORLÌ, SI DEDICARONO RAPIDAMENTE ALLA RICOSTRUZIONE DI MILANO E, PER TUTELARSI DAGLI ALLEATI DELL’ IMPERATORE, OVVERO DAI PAVESI E DAL MARCHESE DI MONFERRATO, EDIFICARONO LA CITTÀ FORTIFICATA DI ALESSANDRIA, IN ONORE DEL PONTEFICE ALESSANDRO III, CAPO DELLA LEGA. LA CITTÀ DI ANCONA, POSTASI SOTTO IL PATROCINIO DELL’ IMPERO D’ ORIENTE, PUR NON ADERENDO ALLA LEGA LOMBARDA, MA COMUNQUE CONTRARIA AL BARBAROSSA, RESISTETTE STRENUAMENTE E VALOROSAMENTE ALL’ ASSEDIO IMPOSTO DA FEDERICO, CHE INGAGGIÒ L’ ARCIVESCOVO DI MAGONZA PER CINGERLA D’ ASSEDIO.
IN UNA ANCONA RIDOTTA ALLO STREMO DELLE FORZE, SI CITA L’ ANEDDOTO DI UN ANZIANO CENTENARIO E CIECO CHE, CON FORMULE MIRABILI E CONVINCENTI, SEPPE RINVIGORIRE LA FEDE NEGLI ANIMI FIACCATI DALLA FAME E DALLA STANCHEZZA. DOPO INDICIBILI PRIVAZIONI ARRIVARONO GLI AIUTI DALL’ ORIENTE, GRAZIE AI QUALI FU ALLENTATA LA MORSA IMPOSTA DALL’ ARCIVESCOVO DI MAGONZA, LASCIANDO LIBERA INFINE LA CITTÀ DI ANCONA E I SUOI VALOROSI ABITANTI. PER LA QUINTA VOLTA IL BARBAROSSA CALÒ DAL MONCENISIO PER ESPUGNARE ASTI E ALESSANDRIA, CHE RESISTETTERO GRAZIE AI LORO CITTADINI, CACCIANDO L’ INVASORE.
FEDERICO, TUTTAVIA, NON SI ARRESE E, L’ ANNO SUCCESSIVO, RIPARTÌ CON RINFORZI ALLA CONQUISTA DI MILANO, CITTÀ I CUI ABITANTI ERANO ORMAI PRONTI E MOBILITATI, IN VIRTÙ DI DUE COMPAGNIE DA LORO COSTITUITE : UNA DETTA DELLA MORTE, COMPOSTA DA 900 VALOROSI, AL GIURAMENTO DI ” VINCERE O MORIRE”; L’ ALTRA CREATA A DIFESA DEL CARROCCIO. DETTO CARROCCIO ERA UN CARRO MAESTOSO, COLORATO DI ROSSO, CON ALTA ANTENNA SU CUI VENTILAVA LO STENDARDO DEL COMUNE, TIRATO DA DUE BUOI COPERTI DA UN PANNO VERMIGLIO.
IL CARROCCIO COSTITUIVA IL CENTRO STRATEGICO DI MESSE, ACCORDI E CERIMONIE, PERCIÒ ERA VERGOGNA IL PERDERLO E GLORIA IL CONQUISTARLO. IL 29 MAGGIO 1176 I MILANESI AFFRONTARONO IL BARBAROSSA CON IL CARROCCIO E, CON ESSO, RIUSCIRONO A SGOMINARE E SCONFIGGERE I TEDESCHI, GRAZIE ALLA COMPAGNIA DELLA MORTE CHE RESPINSE E ATTERRÒ LO STENDARDO IMPERIALE: LO SCUDO E LE INSEGNE IMPERIALI DI FEDERICO BARBAROSSA CADDERO IN MANO ITALIANA.
FRUTTO DI TALE MEMORABILE GIORNATA FU UNA TREGUA DI SEI ANNI, GRAZIE AL TRATTATO DI PACE CONCLUSO A COSTANZA NEL 1183. CESSATA LA GUERRA CONTRO IL NEMICO ESTERNO, SI RINVIGORIRONO LE LOTTE INTESTINE TRA COMUNI, TRA CITTADINI CONTRO ALTRI CITTADINI, TRA NOBILI CONTRO POPOLANI, COSÌ DISTRUGGENDOSI A VICENDA E COSÌ PRESTANDO IL FIANCO, CREANDO IL VARCO, IN QUALITÀ DI FACILI PREDE, A TIRANNI NAZIONALI E, ANCOR PEGGIO, A OPPRESSORI STRANIERI.
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