MICHELANGELO BUONARROTI
EBBE I NATALI A CHIUSI DELLA VERNA, PRESSO FIRENZE, DAL PODESTÀ LUDOVICO. SENZA INTRAPRENDERE STUDI, INIZIÒ A LAVORARE CON DOMENICO GHIRLANDAJO. FIN DA ALLORA LA SUA POTENZA ARTISTICA GENIALE VOLÒ ALTA, CONFERMANDOSI MIRABILE DISEGNATORE NEI CARTONI DELLA GUERRA DI PISA. AVVICENDANDOSI IN LUI SENSAZIONI DI ESALTAZIONE E DI SCONFORTO, SULLA SCIA DEL PERMANENTE CONFLITTO TRA L’ UMANA FRAGILITÀ E LO SPIRITO INFORMATORE, CHE SOLO I PIÙ GRANDI SPERIMENTANO, FU IDEATORE DEL MAUSOLEO DI GIULIO II. SU COMMISSIONE DEL PAPA MODELLO’ MAGISTRALMENTE LA CAPPELLA DI SISTO IV, CAPOLAVORO TERMINATO IN VENTI MESI.
PAPA PAOLO III LO PREGÒ DI DIPINGERE UNA FACCIATA DELLA CAPPELLA SISTINA, PROGETTO CHE IL BUONARROTI ACCETTÒ ALL’ ETÀ DI 60 ANNI. A CAUSA DI UNA CADUTA DAI PONTEGGI CHE LO INFORTUNÒ A UNA GAMBA, SOFFRÌ DI UNA FASE DEPRESSIVA CON PROPOSITI SUICIDARI, DALLA QUALE RIUSCÌ A RIPRENDERSI. PERTANTO, IN OTTO ANNI, COMPLETÒ IL “GIUDIZIO”, OPERA SUBLIME IN CUI ESPLODE ENERGICAMENTE L’ ABILITÀ DEL MAESTRO, CAPACE DI RAPIRE ALLA NATURA IL SEGRETO D’ IMPRIMERE ALLE MEMBRA UMANE I DIVERSI DESTINI, RIVELANDONE L’ INTERA MEDITAZIONE : PORTENTOSA CONIUGAZIONE D’ IMMAGINI, MOTI INTERIORI E CORPI ANIMATI DAI QUALI SI SPRIGIONA LA VARIETÀ DI SENSAZIONI CHE IL MAESTRO VOLEVA CHE ESPRIMESSERO ( TANTO CHE CIRCOLÒ L’ ANEDDOTO LEGGENDARIO CHE LO VIDE PRONUNCIARE LA FAMOSA FRASE “PERCHÉ NON PARLI” DI FRONTE ALLA VIVIDA PERFEZIONE DEL MOSÈ, UNA DELLE SUE IMPAREGGIABILI OPERE SCULTOREE, INSIEME ALLA MERAVIGLIOSA ” PIETÀ”, IMPRESSIONANTI CAPOLAVORI CUI RIMASE ESTASIATO IL SUO STESSO ARTEFICE).
ALL’ ETÀ DI 72 ANNI SI ACCINSE, NEL 1546, SU AFFIDO DI PAOLO III, A RIEDIFICARE LA BASILICA DI S. PIETRO E, IN SOLI QUINDICI GIORNI, COMPLETÒ IL SUO MODELLO A CROCE GRECA CORINZIA DENTRO E FUORI. LA SUA VITA TERMINÒ IN QUESTE OCCUPAZIONI ALL’ ETÀ DI 90 ANNI ( 1563). NELLE SUE MANI OGNI OPERA GIGANTEGGIO’ DELLA POTENZA MAGICA DEL SUO GENIO. IN OGNI DOVE PRESENTI I SUOI CAPOLAVORI, SI RAVVISAVA GRANDIOSITÀ SPIRITUALE E PERFEZIONE DI FORME, NOVITÀ DI CONCETTI, MERAVIGLIA DI DISEGNI: NE FANNO FEDE LA SAGRESTIA DI S. LORENZO, LA BIBLIOTECA LAURENZIANA, IL PALAZZO FARNESE E MOLTI ALTRI.
LA NOBILTÀ DEI SUOI MODI FU IL FRUTTO DEL RAPPORTO AVUTO CON I MEDICI, DI CUI NE ABORRI’ LA TIRANNIA IN DIFESA DI FIRENZE, RICUSANDO DI ARCHITETTARE LA FORTEZZA CHE DOVEVA IMBRIGLIARLA. VISSE SCHIVO E IN AUSTERITÀ, INVIDIATO E CONTRASTATO DAGLI EMULI, A CUI NON MAI RISPOSE, CORRISPONDENDO A UNA DEONTOLOGIA MORALE INCORRUTTIBILE. INCONTAMINATO NELLO SPIRITO, SEGUÌ L’ UNICO PERCORSO CHE GLI ERA CONSONO: PERPETRARE IL SUO GENIO NEI CAPOLAVORI CHE DIVERRANNO PATRIMONIO DELL’ UMANITÀ E DI CUI A TUTT’ OGGI POSSIAMO GODERE LA VISIONE, NELLE DUE CITTÀ CHE NE FURONO LA PATRIA, SULL’ ONDA DI UN ENTUSIASMO CHE LO ACCLAMÒ “PIÙ CHE MORTALE ANGEL DIVINO”.
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