GALILEO GALILEI
EBBE NATALI ALTOLOCATI DA PARTE DEL PADRE VINCENZO, NOBILE FIORENTINO, E DELLA MADRE, GIULIA AMMANATI DA PESCIA. FATTOSI ADULTO, DOPO AVER INTRAPRESO STUDI DI MEDICINA, MUSICA, POESIA E DISEGNO, SI APPASSIONÒ ALLE SCIENZE MATEMATICHE CON RISULTATI COSÌ BRILLANTI CHE CINQUE ANNI DOPO GLI FU CONFERITO L’ INCARICO DI PROFESSORE IN TALE MATERIA. LE SCOPERTE CHE LA SUA MENTE ECCELSA RIUSCÌ A CONSEGNARE AI POSTERI FURONO INNUMEREVOLI E ILLUMINATE DA UN GENIO INUSITATO : UN GIORNO, VEDENDO OSCILLARE IN DUOMO UNA LAMPADA, TROVÒ, PER MEZZO DEL PENDOLO, LA SEMPLICE E REGOLATA MISURA DEL TEMPO. INVENTÒ IL COMPASSO DI PROPORZIONE, IL MICROSCOPIO, IL TELESCOPIO E IL TERMOMETRO.
CONFERÌ IMPULSO GENIALE ALLA MECCANICA, FERMA DA ARCHIMEDE IN POI, CORREGGENDONE I TEOREMI CON TANTI IMPORTANTI ESPERIMENTI. ANCHE GLI STUDI DI ASTRONOMIA FURONO RIVOLUZIONATI DAL SUO INTELLETTO BRILLANTE. NOTO FU L’ ESPERIMENTO DI LASCIAR CADERE UN OGGETTO PESANTE E UNA PIUMA DALLA TORRE PENDENTE DI PISA, ESPERIMENTO CHE SCARDINO’ L’ ASSIOMA ARISTOTELICO, IL QUALE PROPORZIONAVA LA CELERITÀ AL PESO. NATURALMENTE QUESTE SCOPERTE SUSCITARONO TALI INVIDIE, SCHERNO E DISCREDITO AL SUO INVENTORE GALILEO, CHE QUESTI DOVETTE ALLONTANARSI DA PISA ALLA VOLTA DELL’ UNIVERSITÀ DI PADOVA (1592), OVE RIMASE SINO AL 1610 CON ONORI E RICONOSCIMENTI ECONOMICI.
SUL FRONTE ASTRONOMICO I SUOI STUDI ILLUMINATI AVALLARONO E ABBRACCIARONO IN TOTO LA TEORIA COPERNICANA SECONDO CUI LA TERRA RUOTAVA INTORNO AL SOLE E NON VICEVERSA, FORNENDONE PROVE CONCLUSIVE. MA TALE CORAGGIOSO PASSO FU IL DETONATORE CHE FECE DEFLAGRARE TUTTI I SUOI TRAVAGLI, ANDANDO A SCONTRARSI CONTRO ATAVICI PREGIUDIZI, CONVINCIMENTI IMPENETRABILI, CON I QUALI LE MENTI MEDIOCRI PERSEGUITANO- DA SEMPRE- CON INVIDIA E DIFFIDENZA I GRANDI INGEGNI. NE CONSEGUE CHE LO TACCIARONO DI ERESIA E FU DENUNCIATO AL SANTO UFFIZIO ( 1616). IN SEGUITO FU RIMESSO AL TRIBUNALE DELL’ INQUISIZIONE CHE LO CONDANNÒ ALLA PRIGIONIA A TEMPO INDETERMINATO.
IL PONTEFICE POI COMMUTÒ TALE PENA IN “CONFINO” NEL GIARDINO DEI MEDICI SUL PINCIO. CESSATA LA PESTE A FIRENZE, FU TRASFERITO PRESSO LA SUA VILLA DI BELLOSGUARDO E QUINDI PASSÒ AD ARCETRI, OVE PROSEGUÌ IL SUO LAVORO SINCHÉ PERSE LA VISTA. UN MARTIRE DELLA SCIENZA DUNQUE, INVISO E CONTRASTATO PERCHÉ AVEVA SCARDINATO DALLE FONDAMENTA L’ IMMOBILISMO TORBIDO DI QUEI TEMPI. PER QUESTO MOTIVO PATI’ SOFFERENZE CHE SOLO CHI È UMILIATO E PERSEGUITATO, COME EGLI FU, PUÒ CAPIRE E IMMAGINARE. CON QUESTE AFFLIZIONI AFFRONTÒ L’ ABIURA CUI FU COSTRETTO PER EVITARE LA CONDANNA A MORTE, DI FRONTE A GIUDICI E STUDIOSI DELL’ EPOCA INCAPACI DI RECEPIRE LA PERSPICACIA RIVOLUZIONARIA DELLE SUE DOTTRINE, INFINE PROPAGATE E PORTATE IN TRIONFO DAI SUOI ALLIEVI. GALILEO GALILEI
NELLE BRACCIA DI QUESTI SUOI ALLIEVI, SOLDANI E VIVIANI, EGLI SPIRÒ L’ 8 GENNAIO 1641, LASCIANDOLI EREDI DELLA SUA SCIENZA. MOLTO PIÙ TARDI, NEL 1992, ARRIVERANNO PUBBLICHE SCUSE E RIABILITAZIONE DELLO SCENZIATO DA PARTE DELLA CHIESA CATTOLICA E DELL’ ALLORA PAPA GOVANNI PAOLO II. ” EPPUR SI MUOVE”, COSÌ AVREBBE PRONUNCIATO QUESTO GIGANTE DELLA STORIA AL QUALE SIAMO TUTTI DEBITORI.
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